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dalla “Buona scuola” alla scuola “alla Buona”

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Ormai e’ agli occhi di tutti che la “riforma” della “BUONA SCUOLA” sembra essersi sfasciata del tutto, prima con l’opposizione massiccia di  tutti noi, poi il malessere nelle scuole dopo l’approvazione, la confusione totale di una ondata gigantesca di trasferimenti e disagi per tutti, e infine la cosa peggiore, il raggiro degli aumenti contrattuali concordati a novembre 2016. ...

Ormai nulla ci stupisce, la sempre e piu’ costante intromissione della politica nella scuola, con progetti e progettini che molto spesso distolgono, tolgono, o si sovrappongo a quello che dovrebbe essere la “SCUOLA”.

Ieri si entrava nella scuola in un ambiente che non sentivi rumori o discussioni nei corridoio o vedevi studenti in giro e, il primo che incontravi era il Collaboratore Scolastico che gentilmente si proponeva al tuo ascolto, Collaboratori scolastici con tutti i requisiti di Legge, certificazione medica, certificato del Casellario giudiziario, ecc. .. insomma personale qualificato e competente.

Oggi appena entri in una scuola la prima cosa che noti, molto spesso è la porta aperta, con gravi rischi di sicurezza,  ove nessuno si propone a chiederti, anche perche’ con i continui tagli trovare un Collaboratore Scolastico e’ un miracolo, vedi persone circolare per i corridoi, molto spesso personale e studenti alle macchinette del caffè, personale che non sai se è un Collaboratore Scolastico, un docente, un CoPes o personale a reddito minimo o personale su progetti PON o genitori o addirittura se uno studente adulto extracomunitario, ormai di tutto e di piu’.

Mi fermo all’estetica, che particolarmente in questi giorni la politica sta invadendo la scuola, con il consenso dei dirigenti scolastici, imponendo  l’utilizzo, molto spesso improprio, di personale estraneo alla scuola con progetti di pubblica utilità, creando confusione fra il personale stesso.

Quello che mi chiedo, ma la pubblica utilità di questi progetti,  in cosa consiste ?

Abbiamo strade sporche, una sempre piu’ crescente popolazione anziana che richiede maggiore assistenza, ecc… e il tutto si deve risolvere nel calderone scuola?

ridateci  la “SCUOLA”

ridateci uno stipendio dignitoso

ridateci l’organico del personale ATA

ridateci diritti e doveri chiari

toglieteci il fondo d’istituto

.........

A. Di Costola

 

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