F.G.U.-SOA_UNAMS_Scuola -- F.G.U.-SOA_SINATAS

elenchi provvisori

La domanda va compilata e inoltrata su Istanze on line.

Solo gli Insegnanti di religione cattolica devono compilare la domanda utilizzando il Modello apposito.

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Nota miur 3430 del 31/01/2022 - Cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2022, a seguito delle disposizioni in materia di accesso al trattamento di pensione anticipata, introdotte dall’art.1, commi 87 e 94, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

Le istanze dovranno essere presentate, tramite il sistema Polis, dal 2 al 28 febbraio 2022, utilizzando le funzioni che saranno disponibili nell’ambito della sezione “Istanze Online” del sito per :  

Quota 102 e Opzione donna

- Cessazioni On Line – personale docente, educativo, IRC, ATA e dirigenti scolastici 

Dopo la proroga di un anno è scaduto il mandato delle RSU nelle scuole italiane e il 5-6 e 7 aprile 2022 si andrà a nuove elezioni.

Un grazie di cuore a tutte le colleghe e i colleghi che in questi ultimi quattro anni e in tutti quelli precedenti si sono candidati per la GILDA-UNAMS.

Stiamo predisponendo le liste rsu. Dobbiamo provare a presentarne una lista in ogni scuola, per permettere almeno agli iscritti di votare la Gilda degli Insegnanti.

La rappresentatività sindacale si misura anche e soprattutto dall’esito delle elezioni rsu, ma se non presentiamo le liste, tutto il lavoro che svolgiamo in sede rischia di essere inutile.

Ricordiamo che Gilda è l’unico sindacato che non iscrive i Dirigenti Scolastici, ma per avere potere contrattuale abbiamo bisogno del sostegno dei colleghi. Vi chiediamo di candidarvi nelle vostre scuole. Per dare la vostra disponibilità potete scrivere a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

28/01/2022 - l'Aran non è riuscita a portare alla sottoscrizione definitiva l'ACQN del 16 novembre scorso. La conseguenza è che si torna a quello del 1998 integrato nel 2015.   Per essere concreti: la novità più rilevante è che cade l'obbligo di accettazione di candidatura (Allegato 1) e  rimane la possibilità di usare PEC e firma digitale.

É stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto dipartimentale 23 del 5/1/2022 con cui vengono apportate, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 59, comma 11, del citato decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 (Decreto Sostegni BIS), le occorrenti modificazioni al bando di indizione della procedura concorsuale

Colgo l'occasione di questo messaggio per estendere al Prof. Santochirico Donato le più vive felicitazioni per il nuovo incarico nel Consiglio Nazionale della Gilda.Unams Settore Docenti/Unams.

Per la prima volta, eletto all'unanimità a Consigliere Nazionale per la Gilda.Unams settore Unams/Docenti, un Docente  Gilda.Unams di Matera che assume il compito a ricoprire questa importante e significativa carica.

Esprimiamo la nostra disponibilità massima a cooperare per iniziative e momenti centrali che assieme abbiamo sempre difeso e promosso, specialmente in vista delle prossime votazioni RSU.

per la Gilda.Unams di Matera

Segr. Prov.le – Antonio Di Costola

prime disposizioni di attuazione sulle nuove modalità di gestione dei casi di positività all’infezione da SARS-CoV-2 inambito scolastico previste dall’articolo del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1

In questi giorni , Stiamo assistendo ad atteggiamenti di ostentata indifferenza senza precedenti.

Alcuni Dirigenti Scolastici al controllo dei Green Pass tramite il sistema SIDI mandano a casa i lavorati seppur in possesso dell’attestazione negativa del tampone.

I passi operativi del processo di verifica delle certificazioni verdi Covid-19 da parte dei Ds sono:

-        Il lavoratore nella serata si reca in Farmacia per il tampone ed a inoltro informatico da parte della Farmacia viene rilasciata debito attestato che sottoposto all’APP di controllo risulta l’avvenuto esito del Tampone.

-         I D.S. hanno la possibilità di consultare al SIDI e verificare se il dipendente risulta "ATTIVO" o "NEGATIVO".

-      Questa piattaforma consente al D.S. o suo delegato, di accedere ogni mattina a una schermata in cui, previo inserimento del codice meccanografico dell’istituto, sarà disponibile l’elenco del personale in servizio durante la giornata, che indicherà lo stato della validità del green pass: verde “ATTIVO” , rosso “NON VALIDO”. A quel punto il dirigente scolastico dovrà attivarsi per fermare l’eventuale accesso di coloro i quali non sono in regola, procedendo poi alle sanzioni previste: sospensione dal servizio per un massimo di 4 giorni di assenza ingiustificata non necessariamente consecutivi e sospensione dello stipendio.

Ma il presente sistema, pare che presenti delle FALLE , perché il personale docente o A.T.A. che ha effettuato il tampone a cui risulta negativo (semaforo verde) al Covid 19 attraverso l’attestazione della farmacia , cui la stessa invia i dati al Ministero competente tramite la piattaforma “ Pndgc “ provvedendo a sua volta a far incrociare i dati sanitari relativi al rilascio del certificato verde con il sistema SIDI del Ministero dell’Istruzione e che sono visibili, a quanto pare, solo dopo alcune ore.

Nell’assurdo assistiamo che il docente/ATA al controllo con l’APP risulta con semaforo verde, mentre a (SIDI) risulta semaforo rosso e il DS cosa fa?   Gli nega di lavorare.

Questo e' ciò che è accaduto ai nostri lavoratori in alcune scuole di Matera, dove si è verificato che, il dirigente scolastico non consentiva l’accesso al lavoratore, sospendendolo dal lavoro, senza retribuzione, perché a suo dire sprovvisti di green pass. (cioè APP semaforo verde mentre al sistema MIUR-SIDI semaforo rosso).

 Vista l’insistenza degli stessi DS, in alcuni casi si è stati costretti a intervenire  sindacalmente mentre in altri, i lavoratori sono stati costretti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per farsi vedere riconosciuto un diritto, che qualcuno a suo dire voleva impedire, addirittura negare, ripristinando in tal modo il principio del diritto al lavoro e di legalità per ciascuno dei dipendenti.

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La Gilda.Unams di Brescia segnala una sentenza che può avere delle importanti ripercussioni su tema della formazione, tanto discusso questi giorni, soprattutto per i corsi di 25/h sulla disabilità che il ministro Bianchi vuole imporre nelle scuole.

Prassi diffusa è, da parte di molti dirigenti scolastici, di imporre ore di formazione fuori dall’orario di servizio, facendo passare il tutto come atto dovuto e non prevedendo alcuna retribuzione. Ricordiamo che anche la legge 107/2015, pur parlando di formazione obbligatoria, specifica che questa deve avvenire in orario di servizio.

Nel caso specifico della sentenza la vicenda nasce durante tra il 2017 e il 2018, quando un docente del liceo Fermi di Salò (BS) frequenta, essendo RLS della sua scuola, i corsi di formazione sulla sicurezza previsti e, per volere della dirigente scolastica, partecipa ad un corso antincendio. Gran parte delle ore, ben 29, si svolgono oltre l’orario di servizio, per questo motivo il docente chiede alla D.S. il pagamento delle stesse, ma riceve un diniego. Il professore del liceo di Salò decide quindi, con il patrocinio del legale della Gilda di Brescia, avv. Paolo Lombardi, di rivolgersi al Giudice del lavoro del Tribunale di Brescia, chiedendo il pagamento di €17,5 (ore funzionali) per ogni ora svolta in più, per un totale di € 507,5.

Nella sentenza il giudice chiarisce molti aspetti che spesso vengono “fraintesi” nelle scuole. Nello specifico si stabilisce che: “la formazione del RLS non sia riconducibile né alla partecipazione alle riunioni del Collegio Docenti, né alla partecipazione alle attività collegiali dei Consigli di Classe, di Interclasse, di Intersezione.” Si sottolinea inoltre che: “deve svolgersi in orario di lavoro e senza oneri a carico del lavoratore, (le ore) vadano retribuite in eccedenza rispetto al normale stipendio… anche volendo ricondurre le attività oggetto della domanda alle attività funzionali all’insegnamento di carattere collegiale, si ritiene che le stesse debbano essere retribuite in aggiunta rispetto allo stipendio ordinario. Ciò in quanto non risulta che le attività svolte dal ricorrente siano state inserite nel piano annuale delle attività…“

Il giudice quindi stabilisce che l’attività di formazione per la RLS non è riconducibile a nessuna della attività legate alle 40+40 e anche se fosse stata, questa non era inserita nel piano annuale delle attività. Per questo motivo il tribunale di Brescia con causa 1884/2019 ha condannato il Ministero a pagare le ore di formazione e le spese legali.

Gilda-Unams, Flc Cgil, Uil scuola e Snals hanno presentato nota ufficiale di proclamazione dello stato di agitazione e di richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione