"Dopo un anno di travaglio, è finalmente arrivato il via libera al concorso riservato.
Adesso è necessario che la macchina organizzativa si metta subito in moto, così da consentire entro l'inizio del prossimo anno scolastico l'immissione in ruolo dei precari interessati dalla procedura di stabilizzazione". È quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commentando il voto favorevole con cui il Senato ha licenziato il decreto legge 126. "Quanto al concorso ordinario previsto dal decreto, resta da risolvere la questione dei tempi resi eccessivamente lunghi da meccanismi farraginosi e dal mancato esonero dal servizio per gli insegnanti che svolgono la funzione di commissari. Soltanto intervenendo su questi talloni di Achille e ripristinando i concorsi con cadenza biennale, accelerandone l'iter, sarà possibile sanare definitivamente la piaga del precariato". Entrando nel merito del testo, Di Meglio sottolinea due aspetti critici: il blocco quinquennale dei neo assunti nelle operazioni di mobilità, "materia che attiene la sfera della contrattazione integrativa e che, quindi, rappresenta una pesante invasione di campo rispetto alle prerogative sindacali", e la totale assenza del disegno di legge collegato alla Finanziaria riguardante le abilitazioni, "misura promessa più volte e ad oggi inevasa". "Purtroppo, però, - conclude il coordinatore nazionale della Gilda - nel provvedimento mancano quegli interventi strutturali necessari per risolvere l'atavico e sempre più grave fenomeno della 'supplentite' che conta ancora 200mila precari, di cui oltre 170mila docenti".
Roma, 19 dicembre 2019